Emilio e gli Ambrogio omaggiano Jannacci con due spettacoli: uno prettamente musicale, l’altro di teatro canzone.
CONCERTO TRIBUTO (spettacolo musicale)
Così come per il tributo musicale a Gaber, anche per quello a Jannacci Emilio e gli Ambrogio hanno optato per una scaletta che ripercorre tutta la carriera del grande Enzo, un artista che ha interpretato da intellettuale anomalo, medico ospedaliero e musicista surreale assieme, il disagio di una metropoli piccola, e però un tempo grande, dove l’arroganza della crescita ha cancellato molto di ciò che di buono c’era, e che pure allora sembrava cattivo: la nebbia, le fabbriche, quella malinconia lombarda dove la moda si chiama sartine e non megalomania haute couture.
Con il tributo di Emilio e gli Ambrogio a Jannacci l’aria si fa densa e calda, emozionante, un’atmosfera che solo le canzoni capaci di arrivare dritte al cuore di chi le ascolta sanno creare.
IL GINO E LA GILDA (spettacolo di teatro canzone)
Ambientato nella periferia nord della Milano pre-boom industriale, questo spettacolo porta alla ribalta la storia di un amore ai margini della società, un amore non meritevole di narrazione, di cui non parlare, al massimo se ne può sparlare. L’amore è quello tra una prostituta, la Gilda, e il Gino, il capo di una combriccola di scapestrati sempre alla ricerca di espedienti per sbarcare il lunario.
Le canzoni dello spettacolo sono bellissime, principalmente tratte dal repertorio anni ’60 di Jannacci, non mancano però anche pezzi più recenti.
Il mood dello spettacolo è quello magistralmente descritto da Giovanni Testori nel ciclo letterario “I segreti di Milano”, le atmosfere a volte si fanno cupe, decadenti, ma sarà sempre e comunque la vita, seppur nella sua tragicità, a trionfare.
Emilio e gli Ambrogio omaggiano
Gaber con due spettacoli: uno prettamente musicale, l’altro di teatro canzone.
CONCERTO TRIBUTO (spettacolo musicale)
Nella versione solo musicale vengono eseguite alcune delle canzoni più rappresentative dello sconfinato repertorio di Giorgio Gaber, con una particolare attenzione ai grandi pezzi del teatro canzone, senza però scordare gli anni ’60 e gli ultimi album della carriera di Gaber.
Nonostante la grande diversità e varietà delle canzoni proposte, tra le stesse esiste un filo rosso che ci aiuta a meglio comprendere la profonda metamorfosi compiuta da Gaber a partire dagli esordi teatrali con Il signor G.
Questo filo rosso è la ricerca di fisicità che attraversa tutto il lavoro di Gaber: una ricerca che, faticosamente accennata durante il primo periodo, trova felice sbocco dal momento in cui Gaber riesce a individuare in una concreta presenza scenica, depurata da ogni filtro mass-mediale (dischi, radio, tivù), la ragione ultima del proprio lavoro.
LA VITA DI G (spettacolo di teatro canzone)
Questo spettacolo, alternando momenti divertenti a momenti più intensi, riesce ad emozionare profondamente lo spettatore.
Nessuna vita è banale, nemmeno quelle che paiono tali, gioia e dolore rendono ciascun essere umano unico e speciale: LA VITA DI G non è che la vita di uomo qualunque, in cui chiunque può rivedere una parte se.
L’alternarsi tra canzoni e narrazione, culmina in un crescendo emotivo particolarmente toccante.
Ne’ “LA VITA DI G” il protagonista ripercorre la sua vita, quella di un uomo qualunque, un uomo che raggiunta la maturità e trovatosi insoddisfatto incappa in un incubo ricorrente: un pianista impiccione, che tanto gli ricorda se stesso da giovane, desideroso di conoscere la storia di G e che notte dopo notte lo obbliga a ripercorrerla. Tutto questo sino alla notte che precede il giorno della laurea del figlio di G, la notte in cui gli incubi cesseranno per sempre. La storia si svolge quella notte.
"Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, date fiducia all'amore... il resto è niente".
Emilio e gli Ambrogio omaggiano la
canzone milanese con due spettacoli: uno prettamente musicale, l’altro di teatro canzone.
CONCERTO TRIBUTO (spettacolo musicale)
Nel loro concerto tributo alla canzone milanese Emilio e gli Ambrogio eseguono pezzi ricchi di colori e profumi della vecchia Milano. In scaletta i due autori più rappresentati sono Gaber e Jannacci, ma particolare attenzione è data anche alle canzoni di Dario Fo’ e del maestro Fiorenzo Carpi, a Valter Valdi, Cochi e Renato e ovviamente a Giovannino D’Anzi.
CANTA MILANO (spettacolo di teatro canzone)
Con il Canta Milano Emilio e gli Ambrogio, tra pezzi storici del cantautorato milanese e monologhi, fanno fare allo spettatore un tour in una Milano densa di fascino e poesia.
Sul palco rivivranno eroi come Amatore Sciesa, personaggi storici milanesi ormai quasi dimenticati come Don Eugenio Bussa, si narrerà del grande progetto di un porto di mare a Milano, della tradizione dei bianchi spruzzati dell’Isola…
Il bello dello spettacolo è la forte contestualizzazione che i monologhi danno alle canzoni, la parte recitata porta lo spettatore a meglio comprendere l’atmosfera in cui quei grandi pezzi sono nati.
E’ uno spettacolo in cui non mancano spunti comici ed ironici, ma è altresì intriso di profonda e toccante poesia, riesce a parlare di una Milano che non esiste più senza mai divenire nostalgico.
Si vegnì senza paura, num ve slongaremm la man...Tutt el mond a l'è paes a semm d'accord... Ma Milan l'è on gran Milan!